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Diamantatura, cos'è e come si fa

Di Giuzi Team

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Ci addentriamo oggi in una delle tecniche orafe: la diamantatura! Se stai pensando che parleremo di pietre preziose, smeraldi, rubini e topazio purtroppo ti sbagli, la diamantatura è una tecnica dal nome ingannevole: ha a che fare con i diamanti, ma non così tanto.

Andiamo con ordine. Siamo stati in visita da Michele, un amico che da tanti anni si occupa di diamantatura e abbiamo visitato il suo laboratorio ad Arezzo, poco fuori dal centro. Ci ha mostrato i suoi macchinari e raccontato tutto il processo.

(Michele e Marco - Inverno 2018)

Partiamo dalle basi: la diamantatura è una tecnica orafa che serve a far brillare i gioielli asportando una piccola parte di argento in superficie e creando così un lato specchiato che riflette la luce.

Come si fa? C’è bisogno di un tornio - un macchinario tradizionale che lavora tramite rotazione - a cui si applica un cilindro orizzontale vuoto. Sul lato esterno del cilindro si arrotola la catena da diamantare e dentro al cilindro si fa scorrere del liquido refrigerante.

La catena viene bagnata generosamente con acqua, il liquido refrigerante interno al cilindro congela l’acqua e la catena avvolta. A cosa serve questo passaggio? La catena congelata resta compatta e rigida, se lavorata senza ghiaccio si spezzerebbe e rischierebbe di rompersi.

A questo punto 5 punte di diamante (eccole, finalmente!) vengono accostate alla catena, si possono utilizzare pietre naturali o sintetiche. Nel caso di Michele pietre naturali. Il tornio viene messo in funzione e le punte di diamante vanno ad asportare qualche millimetro di catena per creare la superficie specchiata di cui sopra. Il materiale asportato è un truciolo di ghiaccio e argento, che si potrà poi affinare e recuperare totalmente.

La catena viene lavata a temperatura ambiente per essere scongelata e via col prossimo lato! Considera che una catena può essere diamantata su 2, 4 o 8 lati.

Michele - per gli amici semplicemente il Cuma - ha 40 anni e fa questo lavoro dal ‘98. Da un anno l’azienda in cui ha lavorato per oltre 20 anni è diventata sua. 

“La cosa più bella del mio lavoro - dice - è vedere i miei clienti soddisfatti e dover sempre imparare cose nuove, perché ogni catena va trattata a suo modo. La cosa peggiore è trattare le catene davvero sottili o quelle fatte male, che rischiano sempre di spezzarsi.”


La professione di diamantatore è molto richiesta nel settore orafo - che come ormai saprai ad Arezzo è uno dei settori principali! - perché non ci sono tante persone che sanno fare questo tipo di lavorazione, Michele dice che con un po’ di buona volontà in un anno si può imparare.


Il consiglio più prezioso che ha ricevuto? 

“Prima impara a lavorare bene, poi a lavorare veloce!”

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