1. Giuzi. Un nome dal sapore un po’ vintage. Come nasce il progetto e perché avete scelto questo nome?
Tutto è nato all’interno di un’azienda che produce gioielli, il nostro grande laboratorio, con attrezzi, macchine e tante mani abili che da 50 anni assemblano gioielli di ogni genere per grandi ingrossi. Qui dentro ci siamo detti: perché non portare un prodotto di gioielleria italiana direttamente al cliente finale? E perché non farlo tramite una vendita online? E’ così che è nato il desiderio di avere un brand tutto nostro, di aprire il nostro e-commerce, di avviare un progetto nuovo e smart ma che sapesse tramandare un sapere antico. Serviva un nome innovativo ma legato alle nostre radici, e così abbiamo scelto GIUZI: dato che l’azienda è stata avviata 50 anni fa da nonna Giuseppina abbiamo dedicato a lei il nome del brand, per guardare al futuro onorando il passato.
2. Tradizione e Innovazione: sono due termini che vanno a braccetto nel vostro settore oppure non possono davvero comunicare tra loro?
Il nostro settore è fatto da piccole aziende artigiane e solo poche grandi aziende all’avanguardia. Queste poche, da sole, non possono rivoluzionare la forma mentis di tutte le altre. Una conformazione tale rende il settore orafo un settore molto conservatore, in cui si ha l’impressione che non ci sia spazio per le novità: basti pensare che gli ordini passano ancora via mail o per telefono, che non ci sono veri e propri B2B. Un cambio di rotta verso un modo più smart di lavorare sembra un miraggio. Ma mai dire mai, dopotutto è un settore con una solida tradizione, che è sopravvissuto a crisi difficili… Si adatterà e saprà resistere ancora una volta.
3. Chi sono tutti i volti dietro il marchio Giuzi?
I volti sono tantissimi! Purtroppo non possiamo mostrarli tutti ma possiamo raccontarli: la produzione fa capo a Gabriele e Francesca - i genitori di Marco! - che tengono i rapporti con i clienti più grandi e fanno in modo che l’azienda prosperi. Francesca è a capo dell’amministrazione, Gabriele della produzione. Maurizio è in amministrazione insieme a Francesca ed è in azienda da 40 anni… Lui è la nostra bibbia vivente, risolve tutti i problemi e conosce l’azienda a menadito. Il suo segreto? Mai andare a letto dopo le 21:00!
Poi abbiamo Lucia, Miss Spedizioni, lei si occupa di parlare con i fornitori e di preparare i pacchi in partenza… Tutti i pacchi, ma proprio tutti! Sia i pacchettini che partono per Giuzi che i pacchi più grandi che partono per fornitori e clienti dalla produzione. Per il montaggio e saldatura abbiamo una squadra di donne fortissime: Sonia, Cinzia, Paula e Debora. Anche loro sono insieme a noi da una vita e sempre in prima linea per consigli su modifiche, nuovi modelli e caramelline alla frutta.
Raffaele è un giovane jolly: jolly nel senso che sa stare in diversi reparti (dai buratti alla preparazione, dalle consegne alla saldatura a laser) e jolly nel senso che se lo porti a cena può far partire un karaoke e intonare senza vergogna l’inno nazionale dei vigili del fuoco.
Paolo è il Re delle Catene, è l’uomo grazie al quale si possono realizzare centinaia di modelli e forme diverse. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo… E per inventarlo servirebbe Paolo!
Dietro un grande Paolo c’è sempre un grande Graziano, sono il duo del reparto preparazione, ovvero quello in cui nascono gli elementi base che compongono i gioielli: filo, maglie e così via…
Ultime new entry: Steve, Pietro ed Emanuele, Steve ed Emanuele si uniscono al duo preparazione e Pietro si candida come secondo jolly aziendale: la mattina si occupa delle incisioni a laser per Giuzi e nel pomeriggio si sposta in preparazione.
Ah giusto! Ci siamo anche noi, Ilaria e Marco. Noi ci occupiamo essenzialmente di Giuzi e del mondo online. Marco analizza i dati, monitora i prezzi, le vendite, gli sconti, il magazzino, gli accordi coi corrieri, i software che possono velocizzare ogni processo. E poi trova anche il tempo per andare in fiera a presentare le catene ai grossisti esteri, per aggiornare il campionario, per piantare cactus, per mangiare gelati e foraggiare il reparto biscotti di tutti i supermercati della provincia. Ilaria è la sua spalla creativa: scrive contenuti, organizza shooting, instaura nuove collaborazioni, verifica le grafiche, risponde ai clienti, fa cose sui social, risponde alle recensioni e rinnova il packaging con cura maniacale. E quando non sta elaborando qualcosa di colorato e bello per Giuzi è in ufficio con Maurizio e Lucia.
4. Quali sono i valori dietro il marchio Giuzi?
I valori che muovono Giuzi sono semplici ma sfidanti: crediamo nel riconoscimento di ogni persona come essere unico, caratteristico, libero e indipendente. Non ci piacciono gli stereotipi e vorremmo che ognuno si sentisse libero da modelli di perfezione irraggiungibili e felice di essere così com'è. Crediamo che la diversità sia un valore prezioso e ci impegniamo a celebrarlo, evitando ogni discriminazione e scegliendo con cura le nostre parole, perché sono le parole che muovono i pensieri e sono i pensieri che muovono le azioni. Ci piace immaginare - e ci piacerebbe costruire! - un mondo più sicuro ed egualitario per le donne del futuro.
5. Raccontateci il dietro le quinte, cosa fanno Ilaria e Marco quando si alzano la mattina e sanno che dovranno correre più del corriere per preparare i pacchi Giuzi?
Come prima cosa Marco raccoglie tutti gli ordini da spedire, preleva i gioielli dal magazzino e, dove necessario, applica la personalizzazione insieme a Pietro. Ilaria scrive e stampa tutti i biglietti regalo della giornata e, insieme a Lucia, prepara pacchetto per pacchetto. L’obiettivo è quello di avere tutti gli ordini del giorno precedente pronti entro le 12.00, naturalmente durante Black Friday e Natale non è così facile ma non abbiamo mai deluso nessuno… A costo di consegnare personalmente i pacchi nella sede del corriere!
6. Che materiale utilizzate per i vostri gioielli e perché lo avete scelto?
Per realizzare i nostri gioielli utilizziamo esclusivamente argento 925, abbiamo scelto l’argento perché è un materiale prezioso e perché è quello di cui conosciamo meglio limiti e potenzialità. Il rischio con l’oro sarebbe stato quello di furto, nel bronzo di una qualità scadente… L’argento è la giusta via di mezzo.
7. L’ecommerce ci ha abituati a fare acquisti in solitaria, che importanza date al rapporto con il cliente?
Una comunicazione umana e disponibile con i clienti per noi è semplicemente essenziale, ma non solo nel lavoro… Nella vita a tutto tondo: nella vita ci sono gli amici, i parenti, i colleghi. Nel lavoro ci sono i clienti. Acquistare un gioiello deve essere un piacere e trovare persone che ti aiutano con pazienza e cura è fondamentale… Chi non cerca questo dall’assistenza clienti? Noi quando cerchiamo aiuto vorremmo sempre trovare professionalità e gentilezza, per questo il nostro impegno quotidiano è quello di offrire altrettanto.
8. La vostra community sul web sta pian piano crescendo. Quanta responsabilità sociale hanno i brand nel 2021?
Tanta. Tanta. Tanta. Citando Hella Network: la comunicazione è figlia della società in cui nasce, ma può mostrarle come essere migliore. Crediamo molto in questo ed è il motivo per cui privilegiamo un linguaggio inclusivo. Linguaggio non solo come scelta delle parole ma anche come scelta delle immagini e delle collaborazioni.
9. Avete scritto la guida onesta al gioiello evidenziandone anche i difetti. Quanto conta per voi la trasparenza rispetto al prodotto?
Conta molto, preferiamo dire cose scomode ma sincere, perché come direbbero le nonne, le bugie hanno le gambe corte. L’onestà paga sempre, se diciamo che i nostri gioielli sono indistruttibili, che resistono a tutto e che sono impermeabili… Prima o poi si capisce che abbiamo detto una cavolata e il rischio è quello di sentirsi truffati. E invece la nostra guida onesta spiega su base scientifica cosa succede all’argento, mette in chiaro i suoi limiti e offre alcune soluzioni per ovviare al problema. Patti chiari, amicizia lunga!
10. Dove vi immaginate tra 5 anni?
Che domande, alle Maldive a sorseggiare mojito!
No dai… Il nostro sogno è quello di estendere la vendita di Giuzi ai paesi Europei, ce la faremo?